domenica 30 ottobre 2011

Banana Yoshimoto e la Francia

Non importava quanto cattiva potesse essere la gente, intorno a noi c'era sempre qualcosa di bello come i tramonti e il cielo dopo i tifoni, tifoni che facevano piovere la bellezza sulle nostre teste.
Banana Yoshimoto, da "Il coperchio del mare"

Banana Yoshimoto è una scrittrice interessante, figlia del poeta e critico letterario Yoshimoto Takaaki, e fa parte della nuova generazione di scrittori giapponesi.

Il suo linguaggio narrativo, poetico nella semplicità della sua scrittura, il senso di etereo e di concretezza che si fondono nella quotidianità della vita e delle azioni, riescono a comunicarmi profondità e un piccolo universo personale.

I suoi libri possono essere divertenti e di svago, ma hanno sempre riferimenti alla tradizione giapponese e contengono riflessioni sulla vita, la morte, l'amicizia, l'amore e la ragione, temi molto cari alla scrittrice, a cui piace farli percepire nelle sue opere.


Banana Yoshimoto è molto apprezzata in Italia, e quasi tutti i suoi romanzi sono pubblicati nella nostra lingua (21 opere, tra cui la sua prima, che l'ha resa famosa, "Kitchen").


Ho scoperto con sorpresa che in Francia non è la stessa cosa.

Dopo aver letto e amato "Arcobaleno", l'ho cercato in versione francese da regalare ad un'amica, considerando scontato che ci sarebbe stato tra tutti gli altri libri della stessa scrittrice.

Ebbene, ho trovato a fatica cinque titoli, e naturalmente non quello che cercavo...!


Da qui una riflessione più ampia: quanto possono essere diversi l'approccio, i gusti e le conoscenze letterarie, anche tra Paesi così vicini fisicamente e culturalmente come Italia e Francia!

Quanto può influenzare la scelta di una casa editrice di pubblicare/tradurre un autore piuttosto che un altro. Come è strano pensare che ci sono autori conosciuti unanimamente in tutta Europa e altri molto noti in un Paese e quasi sconosciuti in un altro. Come (e se) può cambiare l'approccio di un popolo verso una certa cultura se è abituato a conoscerne gli autori letterari rispetto ad uno che non ne conosce alcuno ... E come un autore molto apprezzato in un Paese può essere poco interessante in un altro!


Erica

venerdì 28 ottobre 2011

La notte delle biblioteche

La scrittrice e storica americana Barbara Tuchman (1912-1989) pronunciò, anni fa, una frase quanto mai adatta a questo momento di difficoltà per la vita delle biblioteche italiane:
"Non c'è nulla che mi faccia sentir male come la porta chiusa di una biblioteca".
Raramente la porta della nostra biblioteca è chiusa. Ma è così grazie a un'amministrazione che finora ha sempre creduto ai vantaggi di quest'istituzione culturale sul territorio, e grazie alla prudenza con la quale si gestiscono le risorse.
I tagli continui e frequenti ai bilanci e al personale stanno mettendo in ginocchio la maggior parte delle biblioteche italiane. Le conseguenze sono: meno acquisti, poche attività collaterali e riduzione drastica dell'orario di apertura.
Invece di "dare luce" alla cultura, la si "oscura". Ecco perchè diverse associazioni legate al mondo del libro hanno lanciato un appello dal titolo "La notte delle biblioteche" dove si dà l'allarme sulla situazione gravissima nella quale versano le biblioteche italiane, e si fa il (triste) confronto con altri stati civilizzati del mondo.
E' rivolto a tutta la società, richiede due minuti di tempo e una firma di sostegno (per chi vuole).

"Un paese senza biblioteche efficienti è un paese senza memoria e senza futuro. Per ogni biblioteca che chiude, si restringono gli spazi di democrazia e di libertà".

Diamoci da fare perchè non sia così.

(in figura, biblioteca comunale di Kansas City)

lunedì 24 ottobre 2011

"Il gusto proibito dello Zenzero" di Jamie Ford

"Cosa ci faranno con questa roba? La bevono?" domandò Hanry, guardando la sua busta. "Papà mi ha raccontato che una volta usavano lo zenzero giamaicano per fabbricare il gin in casa".

1942, Seattle. In un locale jazzista, i neri sono costretti a procurarsi lo zenzero clandestinamente per fabbricarsi l’alcool, razionato loro assieme a zucchero, benzina e copertoni.
Nello stesso anno, nello stesso locale, due ragazzini si incontrano segretamente per lasciarsi emozionare dalla stessa musica. Lui è Hanry e lei è Keiko: si sono conosciuti a scuola. Quanto peso ha il fatto che lui, Hanry, abbia i genitori cinesi, mentre lei, Keiko, abbia origini giapponesi? A loro non importa della guerra, né del razzismo, né di un sottile filo spinato; non conta che normalmente sia vietato, per i cinesi e per tutti gli americani, avere contatti con i giapponesi, nemici degli Stati Uniti. Hanry e Kaiko si sentono figli della stessa patria, l'America, perchè sono nati nello stesso ospedale a Seattle, ma sono anche vittime dello stesso odio, causato dallo strano colore della loro pelle.

Il romanzo mi ha profondamente colpito, più di quanto mi aspettassi. Non è una semplice storia d’amore; racconta anche di amicizia, di odio, di relazioni familiari, di scelte e di molto ancora, perchè in quelle 359 pagine, scorrevoli dopotutto, chiunque vi può trovare i temi che più si avvicinano alla propria esperienza. Lasciatevi emozionare da Sheldon, fedele amico e compagno di viaggio, intimorire dal padre di Hanry, austero e legato con rigore alla tradizione, sorprendere da Marty, figlio coraggioso e intraprendente, e commuovere dalla dolce figura esile di Ethel.

Anna Maria

martedì 18 ottobre 2011

Addio, Maestro

Il Maestro se n'è andato. Se n'è andato stamattina, a poca distanza da casa nostra, mentre eravamo intenti nelle nostre faccende, indaffarati nei nostri lavori.
Se n'è andato in silenzio, ma la notizia è arrivata rapida nelle nostre caselle di e-mail, veloce quasi come i neutrini che solo pochi giorni fa lo avevano entusiasmato come un ragazzino, lui uomo novantenne. E un'onda di malinconia ha invaso coloro che lo avevano amato, che avevano letto le sue poesie.
Perché se n'è andato un Poeta vero, forse il massimo poeta italiano vivente, uno che aveva avuto fino alla fine il coraggio delle proprie parole e fino alla fine aveva saputo innovare e sperimentare.
Proprio otto giorni fa aveva compiuto novant'anni, confessando di non avere imparato nulla della vita ("bisognerebbe viverne novecento, di anni!"). E sempre pochi giorni fa molti avevano sperato nell'assegnazione a Zanzotto del premio Nobel per la letteratura.
Lo leggeremo ancora e di più, certamente, anche con il Gruppo Lettura.
Addio, Maestro.


Esistere psichicamente

Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu
primavera non luglio non autunno
ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch’io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
Chiarore acido che tessi
i bruciori d’inferno
degli atomi e il conato
torbido d’alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori.

(Da "Vocativo", 1957)

lunedì 17 ottobre 2011

La biblioteca in un libro, un libro nella biblioteca.

Fernando Venturini è funzionario della Biblioteca della Camera dei Deputati e coordinatore della redazione del repertorio DFP (Documentazione di fonte pubblica in rete) e dell'Associazione Italiana Biblioteche.
Ha scritto recentemente un tascabile per la collana "Conoscere la Biblioteca" della casa editrice "Bibliografica", che si intitola "Le biblioteche raccontate a mia figlia".
Tale libretto è stato snobbato dalla maggior parte dei nostri lettori, pur essendo rimasto per diverso tempo nello scaffale "Novità".
E' un vero peccato, perchè l'autore affronta, con un linguaggio preciso -ma semplice e informale- diversi temi e aspetti riguardanti la biblioteca. Cerca di rispondere agli interrogativi che potrebbe porre un ragazzo: cos'è una biblioteca e cosa c'è dentro? Qual è la differenza tra testo e libro? Quant'è bello toccare un libro? Chi era Ranganathan? Come mettiamo d'accordo internet con la biblioteca? Come sarà la biblioteca del futuro?
Se amate i saggi e se almeno una volta nella vita avete sognato di fare il/la bibliotecario/a (o se state ancora sognando di svolgere questa professione), dedicate mezza giornata a quest'opera... conoscerete meglio il luogo che frequentate, che è uno dei luoghi dove dovrebbe nascere e permanere la democrazia.


"Un giorno, guardando i ragazzi che frequentano la mia biblioteca, ho pensato: studiano come me quando avevo vent'anni, ma è cambiato il modo di leggere, di scrivere, di esprimersi; sono cambiati gli strumenti di comunicazione ed è nata Internet. Le biblioteche stanno cambiando insieme a questi ragazzi. Non è facile, perché è tutto molto rapido e nessuno sa come si è trasformata, nelle loro menti, l'idea del libro e della biblioteca. Pensando a loro, ho pensato a te... Ho scritto un racconto semplice: una visita guidata tra passato e futuro. Prova a leggerla, prima di entrare in biblioteca"
Fernando Venturini

mercoledì 12 ottobre 2011

Libri nell'etere...

La tv non ama i libri, lo sappiamo. Anzi la cultura in generale ha grosse difficoltà a trovare i suoi spazi. Se la musica classica, il teatro, il cinema d’essai sono confinati ad orari antelucani, la letteratura racimola una manciata di minuti ogni tanto in qualche talk show giusto per lanciare una nuova uscita. Eppure le rare, lodevoli eccezioni ci sono, o meglio cercano di sopravvivere: “Le Storie”, appuntamento quotidiano di Raitre alle 12.45 con l’instancabile Corrado Augias, che coniuga la presentazione di un saggio assieme all’autore e approfondimenti su temi d’attualità, ha un pubblico fedelissimo che ha convinto il conduttore a continuare un’altra stagione. “Per un pugno di libri” il gioco letterario con montepremi tutto in libri che mette di fronte in ogni puntata due classi di scuole superiori, ridendo e scherzando con Neri Marcorè e Piero Dorfles riusciva a portare a casa il suo milione di spettatori. Quest’anno pare sia fuori dai palinsesti almeno fino a gennaio 2012…non ci resta che piangere?

Per fortuna c’è la cara vecchia radio, in particolare Rai Radio Tre, che regala agli appassionati qualche soddisfazione in più. Ogni giorno c’è una trasmissione dedicata: “Fahrenheit, i libri e le idee”, dalle 15.00 alle 18.00. Presentazioni, interviste, dibattiti, giochi con gli ascoltatori, speciali in diretta dai principali festival ed eventi internazionali. Un altro appuntamento interessante è “Ad alta voce”: un classico della letteratura letto a puntate da un narratore scelto tra attori professionisti. In questo periodo, dal lunedì al venerdì alle 16.00 Rolando Ravello legge Il Grande Gatsby di Fitzgerald. Se invece vi serve un buon viatico per la notte, alle 24 c’è “Il sogno di mezzanotte”, un racconto d’autore italiano letto da un giovane attore. Tutti i programmi sono disponibili anche in podcast e si possono riascoltare anche a distanza di tempo.

Un’altra radio, stavolta vicino a noi che ha dato spazio alla letteratura “live” è BluRadio Veneto, che in collaborazione con La Casa sull’albero e alcuni volontari delle biblioteche della provincia ha proposto diversi racconti letti ad alta voce; anche Monia del Gruppo Lettura si è cimentata in un’occasione. Per gli ascolti vi rimando a questo link; che dire, speriamo sia solo un inizio.

Se conoscete o seguite altre trasmissioni dedicate ai libri e alla lettura segnalatele sul blog, potrebbe essere un servizio utile a tutti.

mercoledì 5 ottobre 2011

“Bloggati”, non bloccati nella rete. Ovvero… come partecipare attivamente al blog dei Gruppi della Biblioteca!

I Gruppi di Volontari della Biblioteca di Breda hanno proposto la realizzazione di questo blog per permettere ad altri lettori/visitatori di partecipare "virtualmente" alle attività della Biblioteca e dei Gruppi. Come fare quindi per manifestare approvazione o dissenso, per suggerire una lettura, per esprimere emozioni, per dire la propria opinione?! Ecco qualche semplice indicazione!

Per inserire un commento a un certo post, basta cliccare sul link in fondo al post stesso che dice "0 commenti" o "1 commenti", ecc… Inserite quindi il testo del commento nella casella apposita (sotto la scritta "Posta un commento"), selezionate il vostro profilo o identità dal menu a tendina (a fianco alla scritta "Commenta come") e cliccate sul pulsante "Posta commento".
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